domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

sabato 31 marzo 2012

LA SETTIMANA SANTA


La settimana santa



E-mailStampaPDF
crocifissoLa Settimana Santa, é il cuore dell'anno liturgico ed il momento più solenne per ogni cristiano.
La Settimana Santa si apre con la  Domenica delle Palme, nella quale si celebra l'entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide.
Nella liturgia cattolica, viene letto il racconto della Passione di Gesù secondo l'Evangelista corrispondente al ciclo liturgico che si sta vivendo. La tradizione risale a prima del IV secolo.Le celebrazioni della Settimana Santa continuano con il Lunedì, Martedì e Mercoledì Santo (contraddistinti dal colore liturgico viola), durante i quali la chiesa contempla in particolare il tradimento di Giuda.
Proprio all'inizio della Settimana Santa (secondo il rito romano il giovedì mattina) nella cattedrale di ogni diocesi, si celebra la Messa Crismale (detta anche Messa del Crisma), durante la quale si consacrano gli Olii Santi e i presbiteri rinnovano le promesse fatte al momento della loro ordinazione.

Gli Olii santi sono il Crisma, l'Olio dei Catecumeni e l'Olio degli Infermi: sono gli Olii che si useranno durante tutto il corso dell'anno liturgico per celebrare i Sacramenti:
- Il Crisma viene usato nel Battesimo, nella Cresima, nell'Ordinazione dei Presbiteri e dei Vescovi
- L'olio dei Catecumeni viene usato nel Battesimo,
- L'olio degli Infermi viene usato per l'unzione degli infermi.


ultima cenaLa giornata del Giovedì Santo é caratterizzata dalla celebrazione serale della messa in Coena Domini (messa della cena del Signore) con la quale si ricorda "l'ultima cena", che Gesù tenne nel Cenacolo insieme ai suoi apostoli in occasione della Pasqua Ebraica, precedente la sua morte. Importantissima per le sue parole e per gli atti scaturiti; infatti proprio durante l'ultima cena Egli istituì l'Eucaristia e il Sacerdozio.
Tutti e quattro i Vangeli riferiscono questo evento.
Durante la messa del Giovedì Santo, inoltre, si svolge il rito della "lavanda dei piedi",  con il quale si ripete e si ricorda il gesto che Gesù stesso fece e che é narrato solamente nel Vangelo secondo Giovanni (13,1-15).
Si ricorda che a quell'epoca si camminava a piedi su strade polverose e sporche, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era una caratteristica dell'ospitalità del mondo antico, era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un ìlentionî (asciugatoio): una specie di divisa.
Questa lavanda, é una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli e a noi, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale, nel donarsi verso tutti i fratelli.
Il gesto della lavanda dei piedi, é il simbolo dell'amore di Dio per noi e riassume tutta la vita di Gesù, il quale non é venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto di molti (Mc 10,45).
I riti liturgici del Giovedì Santo si concludono con la reposizione dell'Eucaristia nella Chiesa addobbata di fiori, per ricordare l'istituzione di questo Sacramento; e sarà metà di devozione e adorazione, per la rimanente sera e per tutto il giorno dopo, finché non inizieranno i riti del pomeriggio del Venerdì Santo.
Tutto il resto viene oscurato, in segno di dolore perché inizia la passione di Gesù; le campane tacciono, l'Altare diventa disadorno, i crocifissi coperti.
Con questa celebrazione solenne, inizia il Triduo Pasquale.
Per Triduo Pasquale, si intende secondo il rito romano, l'insieme delle celebrazioni che concludono la Settimana Santa, in cui si ricorda la Passione, Morte e Risurrezione di Cristo e si articola in tre celebrazioni: 

Messa vespertina in Coena Domini, il Giovedì Santo;

Azione liturgica pomeridiana, il Venerdì Santo; Veglia Pasquale nella notte del Sabato Santo; la caratteristica delle celebrazioni citate é che sono organizzate come un'unica liturgia.
Come un'unica liturgia.
Infatti la messa in "Coena Domini" del Giovedì Santo, termina in silenzio quasi ad essere seguita dalla celebrazione del Venerdì che inizia senza la formula di apertura, terminando anch'essa in silenzio, così come in silenzio inizierà la solenne veglia.
Il Triduo Pasquale costituisce pertanto un'unica solennità, la più importante di tutto l'anno liturgico cattolico; dal gloria della messa del Giovedì a quello della Veglia, le campane devono stare in liturgico silenzio; anticamente anche gli strumenti musicali dovevano tacere il Venerdì e il Sabato Santo fino alla Veglia Pasquale, per  meglio esprimere il senso penitenziale proprio di questi giorni; per questo molte composizioni di autori antichi per il Venerdì Santo furono scritte per solo coro. 

Alla fine della celebrazione del Giovedì Santo, si cambia il colore liturgico (assumendo il colore viola) ed ha luogo il rito della spoliazione degli altari e la velatura delle croci. Gli altari, restano senza ornamenti, le croci velate e le campane in silenzio. La croce verrà scoperta il giorno dopo, il Venerdì Santo durante la parte della speciale cerimonia che (in quel giorno e solo in quel giorno) sostituisce con l'adorazione della croce la liturgia eucaristica.



Arriviamo così al  Venerdì Santo.
Il Venerdì Santo, é il primo giorno del Triduo Pasquale. Durante la giornata si compie il digiuno in segno di penitenza per i peccati che Gesù é venuto a espiare nella passione, ed assume inoltre il significato di attesa. 
La celebrazione del Venerdì Santo, prende il nome di Azione liturgica della passione del Signore ed anticamente tale celebrazione era ufficiata alle ore  15,00 del Venerdì, ora nella quale Cristo esala l'ultimo respiro: con essa rievochiamo la morte in croce di Gesù; durante la celebrazione si svolge l'adorazione della Santa Croce.
Questo é il giorno del dolore per eccellenza, tutto é spoglio, tutto ha il segno del lutto e del dolore. 
croceDi tutta la vita di Gesù, la "Passione" designa da sempre, l'insieme degli avvenimenti dolorosi che lo colpirono fino alla morte in croce; questo insieme di atti progressivi e dolorosi prende il nome di ìVia Crucisî che venne introdotta in Europa dal domenicano Alvaro. 
La "Passione" si svolge con una sequenza di immagini drammatiche, prima di tutto il tradimento di Giuda seguito dall'arresto, il processo e la condanna a morte per crocifissione. Proprio la passione di Cristo viene rappresentata durante le processioni del Venerdì Santo dette anche dei ìMisteriî.

Si giunge al Sabato Santo.
Il Sabato Santo, é tradizionalmente l'unico giorno dell'anno in cui non si amministra la comunione; é incentrato sull'attesa della Veglia di Pasqua, che si celebra fra il tramonto del sabato e l'alba della Domenica di Pasqua. ed é perciÚ detto ìaliturgicoî; gli altari sono ancora spogli e un senso di lutto pervade, ma ancora per poco, tutta l'aria. 

Nella notte, infatti si celebra la solenne Veglia Pasquale, che, nella Chiesa Cattolica, é la celebrazione più importante di tutto l'anno liturgico, seguita dalla Domenica di Resurrezione quando torna a riecheggiare la gioia.
La Pasqua é la maggiore festività del calendario liturgico cristiano in cui si celebra la resurrezione di Gesù.
La Pasqua cristiana é in stretta relazione con quella ebraica, chiamata Pesac, che celebra la liberazione degli Ebrei dall'Egitto; la parola ebraica Pesac significa infatti passare oltre. 
La Pasqua, nel cristianesimo ha assunto il significato di passaggio; in particolare di passaggio da morte a vita per Gesù Cristo e di passaggio a vita nuova per i Cristiani. 

Una  curiosità:  la Pasqua é una festività cosiddetta mobile: la sua data varia di anno in anno perché é correlata al ciclo lunare. 
Poiché l'osservazione diretta della luna piena poteva dar luogo ad errori (specie in caso di mal tempo) e non si poteva prevedere in anticipo, si decise di fissare la data della Pasqua secondo una regola stabilita nel IV secolo.
La data della Pasqua, varia quindi, di anno in anno e coincide con la domenica successiva alla prima luna piena, dopo l'equinozio di primavera (il 21 marzo). Dunque, nella Chiesa Cattolica la data della Pasqua é compresa sempre tra il 22 marzo ed il 25 aprile.


fonte: 
www.sdomenico.net

domenica 25 marzo 2012

"VOGLIAMO VEDERE GESU' " V^Domenica di Quaresima ANNO BGer 31, 31-34; Sal.50; Eb 5, 7-9; Gv 12, 20-23.




Liturgia di
Domenica 25 MARZO 2012
 
                                    

Colore liturgico: viola




V^DOMENICA DI QUARESIMA
anno B

 
LETTURE:

Ger 31, 31-34; Sal.50; Eb 5, 7-9; Gv 12, 20-23. 






ANTIFONA D'INGRESSO



Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà; 
salvami dall’uomo ingiusto e malvagio, 
perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. 
(Sal 43,1-2)  




COLLETTA



Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso,
perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità,che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. 
Egli è Dio e vive e regna con te... 




 LITURGIA DELLA PAROLA


 
 




PRIMA LETTURA


Ger 31,31-34
Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato. 




 ‡ Dal libro del profeta Geremìa

Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore –, nei quali con la casa d’Israele e con la casa di Giuda concluderò un’alleanza nuova. Non sarà come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d’Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. 
Questa sarà l’alleanza che concluderò con la casa d’Israele dopo quei giorni – oracolo del Signore –: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l’un l’altro, dicendo: «Conoscete il Signore», perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande – oracolo del Signore –, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato.



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



 SALMO RESPONSORIALE


Crea in me, o Dio, un cuore puro. 

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.



SECONDA LETTURA



Eb 5,7-9
Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna. 



‡ Dalla lettera agli Ebrei

 



Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono. 




C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
(Gv 12,26) 

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Se uno mi vuole servire, mi segua, dice il Signore,e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. 

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!



PROCLAMAZIONE DEL VANGELO



 

Dal VANGELO secondo GIOVANNI


Gv 12,20-33
Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto. 








In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». 
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.



C:Parola di Dio
A:Lode a Te o Cristo



" E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» ."




 COMMENTO
ALLA PAROLA DI DIO
a cura di DON LUCIO LUZZI


Image
25/03/2012

V domenica
di Quaresima



Anno B


Una voce dal cielo:
"L'ho glorificato e
lo glorificherò" 


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
donlucioluzzi@virgilio.it 





Nel cuore dell’uomo c’è sempre stato inserito il desiderio di vedere Gesù. Curiosità? Indiscrezione? Speranza di conoscere personalmente un Uomo straordinario? Più di tutto questo! E’ Lui che attira con il suo amore infinito. E questo gruppetto di greci (pagani) si presentano con una richiesta da bambini:“Vogliamo vedere Gesù”Non sarà una conversazione di convenienza con domande biografiche dall’una e dall’altra parte. Gesù si presenta così: “...se uno mi vuol seguire, mi segua… se uno mi serve il Padre lo onorerà… ora l’anima mia è turbata… (Giov. 12, 26-27)E’ impossibile rimanere indifferenti di fronte a questo stato d’animo del Cristo, dove emergono tutti gli aspetti umani:  paura ed angoscia per un evento drammatico che si avvicina. Ma la sofferenza morale è quella che più lo attanaglia!
Image


Sa che la gente che Lui ha beneficato, venendo incontro ad ogni loro esigenza, incredibilmente dimenticherà tutto ed ora lo considerano addirittura insopportabile e fra giorni arriveranno a gridare: “Non lo vogliamo più fra noi...”.

E non potrà contare nemmeno sui suoi amici (gli Apostoli) che verranno soffocati dal sentimento della viltà e, nel momento cruciale, scapperanno.

E’ solo Gesù e a tutto questo si aggiunge una pena grande per sua Madre che è in angoscia per questo Figlio.
Con i mezzi di comunicazione di quei tempi, avere notizie fresche e sicure era quasi impossibile e nella Mamma di Gesù l’angoscia diventava incubo, perché avevano sempre risuonato nella sua mente le parole del vecchio Simeone “...un giorno questo Figlio te lo ammazzeranno”.




Image

Simeone raffigurato insieme
alla Madonna col Bambino


Questa spina lancinante nel cuore la Madonna l’ha portata per tutta la vita!

Come fece per l’evento della sua maternità, così anche per questa pena che aveva nel cuore, non  ha chiesto aiuto, consolazione, a nessuno.

E’ rimasta sola nella sua casetta di Narareth (di Giuseppe non si parla mai nel Vangelo); avrà passato ore dietro quella finestrella a guardare laggiù lontano all’orizzonte e mentre il silenzio diventava assordante quante volte avrà sussurrato ”… Figlio mio …”.
La storia umana sempre si ripete. Di fronte a questi eventi che la Liturgia quaresimale preannuncia per farci partecipi l’uomo moderno con la sua vita frenetica sempre alla ricerca di benessere materiale, nella illusione di trovare godimenti e felicità, si dimentica di Dio e sprofonda sempre più nella insoddisfazione.

Image


Quaresima, tempo favorevole

Siamo ormai nell’imminenza di eventi cruciali per noi cristiani. Gran parte della quaresima è passata. Forse anche tu, come me, dovrai ammettere che abbiamo fatto poco o nulla per mettere un poco di ordine dentro di noi;  e i motivi sono sempre gli stessi “... ho tanto da fare, non ho mai un minuto libero…" ed hai anche ragione!

Come possiamo trovare un piccolissimo ritaglio per noi?

Ti faccio una proposta, anche se sembra stravagante! Un detto antico dice: “... gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Abbiamo quasi ogni giorno necessità di vedere la nostra faccia allo specchio (o per radersi la barba o per vari trattamenti al viso…). I tuoi occhi esprimono il tuo stato d’animo forse di insoddisfazione, rabbia, risentimento, senso di colpa… Se in quel guardarsi allo specchio facciamo un fugace esame di coscienza, sentiremo la necessità di dire:

"Perdonaci Signore per la tua misericordia..” 
(Salmo 78)



Image

Provaci anche tu, saremo più sereni e già comincerà a germogliare, nella nostra anima, la gioia pasquale.
Don Lucio Luzzi 








Preghiera dei fedeli 


Fratelli e sorelle, uniamo le nostre voci nell'invocare la misericordia di Dio. In Cristo, con Lui e per Lui ci rivolgiamo con filiale fiducia al Padre, che solo può ascoltare ed esaudire le nostre suppliche. 
Preghiamo insieme e diciamo: 



Abbi pietà di noi, o Signore.

1. Quando la tristezza, la delusione e il dolore accecano la fede e rendono muta la preghiera...
2. Quando il lavoro frenetico, la corsa al successo, l'ansia di apparire ci fa smarrire il senso autentico della vita...
3. Quando incontriamo la sofferenza, la malattia, la morte e la nostra fede vacilla...
4. Quando il peccato appesantisce il nostro cuore e lo chiude alla speranza della misericordia...
5. Quando l'orgoglio acceca il nostro sguardo e impedisce di riconoscere i nostri errori.
6. Quando la paura ci spinge ad essere sordi di fronte ai problemi e ai dolori delle persone che ci passano accanto...
7. Quando impediamo alla nostra fede di provocare la nostra coscienza...

Signore onnipotente, da te attendiamo il dono della piena risurrezione. Ascolta le preghiere che ti rivolgiamo in questa Pasqua ormai vicina e guidaci, nella speranza, verso la meta del nostro pellegrinaggio terreno. Per Cristo nostro Signore. 



LITURGIA EUCARISTICA

Preghiera sulle offerte

Esaudisci, Signore, le nostre preghiere:
tu che ci hai illuminati con gli insegnamenti della fede, trasformaci con la potenza di questo sacrificio. 
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO 
DI QUARESIMA IVLa via dell’esodo nel deserto quaresimale 
È veramente giusto benedire il tuo nome,
Padre santo, ricco di misericordia,
nel nostro itinerario verso la luce pasquale
sulle orme di Cristo,
maestro e modello dell’umanità riconciliata nell’amore.
Tu riapri alla Chiesa la strada dell’esodo
attraverso il deserto quaresimale,
perché ai piedi della santa montagna,
con il cuore contrito e umiliato,
prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell’alleanza,
convocato per la tua lode nell’ascolto della tua parola, e nell’esperienza gioiosa dei tuoi prodigi.
Per questi segni di salvezza,
insieme agli angeli, ministri della tua gloria, proclamiamo nel canto la tua lode: Santo... 
Santo...
 


ANTIFONA DI COMUNIONE

“Se il chicco di grano caduto in terra non muore,rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. (Gv 12,24-25)  

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE


Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli 
di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue. 
Per Cristo nostro Signore. 

Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
presenta

"Cos'è che muove il cielo"Elaborazione musicale di Don Giosy Cento - Introduzione di Don Lucio LuzziSaluto finale, in video, di Don Giosy a tutti gli amici di Vie dello Spirito



Image 


domenica 18 marzo 2012

"DIO HA MANDATO IL FIGLIO PERCHE'IL MONDO SI SALVI PER MEZZO DI LUI" IV^DOMENICA DI QUARESIMA LETTURE: 2 Cr 36, 14-16. 19-23; Sal.136; Ef 2, 4-10; Gv 3, 14-21.


Liturgia di
Domenica 18 MARZO 2012
                                    

Colore liturgico: viola




IV^DOMENICA DI QUARESIMA
Laetare

 
LETTURE:

2 Cr 36, 14-16. 19-23; Sal.136; Ef 2, 4-10; 
Gv 3, 14-21.






ANTIFONA D'INGRESSO



Rallegrati, Gerusalemme, 
e voi tutti che l’amate, riunitevi. 
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza 
della vostra consolazione. (cf. Is 66,10-11) 




COLLETTA



O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi mirabilmente la nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina.  

Per il nostro Signore Gesù Cristo...



 LITURGIA DELLA PAROLA


 
 




PRIMA LETTURA


2Cr 36,14-16.19-23
Con l’esilio e la liberazione del popolo si manifesta l’ira e la misericordia del Signore. 




 ‡ Dal secondo libro delle Cronache


In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.
Il Signore, Dio dei loro padri, mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l’ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.
Il re [dei Caldèi] deportò a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all’avvento del regno persiano, attuandosi così la parola del Signore per bocca di Geremìa: «Finché la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerà per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anni».
Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!”».
 
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



 SALMO RESPONSORIALE


Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia. 


Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangevamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre. RIT.

Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,allegre canzoni, i nostri oppressori:
«Cantateci canti di Sion!».

Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra.

Mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo,se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia. 






SECONDA LETTURA



Ef 2,4-10
Morti per le colpe, siamo stati salvati per grazia. 



‡ Dalla lettera di san Paolo Apostolo agli Efesini

 



Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati.
Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.



C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.



ACCLAMAZIONE AL VANGELO
(Gv 3,16)

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!



PROCLAMAZIONE DEL VANGELO



 

Dal VANGELO secondo GIOVANNI


Gv 3,14-21
Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 




1


In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
 



C:Parola di Dio
A:Lode a Te o Cristo





"Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna."




 COMMENTO
ALLA PAROLA DI DIO
a cura di DON LUCIO LUZZI

Image

18/03/2012

IV domenica
di Quaresima

Anno B

“Dio ha tanto amato il mondo 
da dare il Figlio unigenito”


PENSIERO DELLA DOMENICA
+ VIDEO CORRELATO
donlucioluzzi@virgilio.it 




Le leggi ecclesiastiche non sono mai state repressive. La richiesta del digiuno quaresimale era osservata, nei tempi antichi, fino all’estremo. E la Chiesa, per non pregiudicare la salute dei fedeli, stabilì a metà quaresima (la domenica laetare). Una sospensione completa di un giorno, di ogni forma di digiuno.  Siamo con la quarta domenica di quaresima, in pieno tempo favorevole, di conversione. In questa Liturgia Gesù è ancora a Gerusalemme e si incontra conNicodemo (nome greco “vincitore tra il popolo”). E’ un membro del Sinedrio, uno dei pochi che credettero in Gesù. E’ colui che intervenne in suo favore(cfr.Giov.7,51) e contribuì a prepararne la sepoltura (cfr.Giov.19,39). E’ un uomo retto, ma timido e vittima di rispetto umano, reso ancora più forte per l’alta posizione che aveva.

Image
Gesù incontra Nicodemo

Si incontra con il "Profeta" (come lo chiama lui), forse subito dopo il tramonto; e Gesù lo accoglie con molta benevolenza.

Nicodemo ha bisogno di essere illuminato in tanti punti oscuri per lui, ed il Cristo, con pazienza, compie una stupenda azione catechetica.


Image


Gli fa il paragone con Mosè; nella marcia finale verso la terra promessa (a partire da Cades, l’attuale Ain Adeis, ai limiti orientali della penisola sinaitica).  Gli israeliti impazienti “contro il Signore e Mosè, furono puniti con l’insidia dei serpenti dal morso mortale; ma chi guardava un serpente di bronzo costruito da Mosè per ordine di Dio era guarito (Num.21,4-9).

Così il Figlio dell’Uomo innalzato sulla Croce compirà la sua azione redentiva“quando sarò elevato in alto da terra tutti attirerò a me” (Giov.14,32)…la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie...”.

Le parole di Gesù penetrarono nell’animo di Nicodemo il quale acquistò quel coraggio di adesione a Cristo che prima non aveva (Giov.7,50-51-19-39).


Image

Nella figura di Nicodemo ci possiamo raffigurare molti di noi, fondamentalmente onesti, ma ugualmente con il nostro rispetto umano ed i tanti, troppi, interrogativi e dubbi sulla fede.

Image


Ricordati che la Parola di Dio non è mai frutto 
di possibili elucubrazioni razionali o sinonimo 
di sillogismi della nostra mente.

Ascoltala con animo disponibile e libero dai tuoi raziocini; lasciala penetrare nel tuo cuore; produrrà in te effetti straordinari.

Image

Pensa a questo Padre che ama talmente l’umanità da mandare il suo Figlio a salvarci. La Pasqua che attendiamo con ansia, deve essere proprio questo ritorno di luce sul nostro cammino fatto di dubbi, amarezze, delusioni, scoraggiamenti...

Image

Si sostituirà in questo la gioiosa speranza, la gioia di non essere soli e abbandonati nel presente cammino quotidiano, perché c’è vicino a noi il Cristo, unico vero amico, che ci incoraggia ci sostiene ci risolleva e nonostante i nostri sbagli quasi continui, ci prende per mano, ci sorride, ci dà sicurezza e forza.


Provaci anche tu ad aspettare la Pasqua, ormai prossima, con questa fiduciosa  speranza.


Image


Tornerà la serenità dentro di te e non riuscirai a trattenere la gioia che ti farà dire, fra un po’ di giorni 

“Alleluia, Cristo nostro amico è risorto"


Don Lucio Luzzi




Preghiera dei fedeli
Ci rivolgiamo a Dio, ricco di misericordia, che ci ha salvati in Cristo suo Figlio, dimostrandoci il suo grande amore nella morte in croce. 
Preghiamo insieme e diciamo: 

Donaci, Signore, la tua salvezza.
1. Per la Chiesa di Dio: annunci sempre che unica salvezza del mondo è la croce di Cristo, preghiamo.
2. Per i preti, ministri della misericordia: perché il sacramento della riconciliazione sia per tutti i penitenti un'autentica esperienza di incontro con il Signore che salva, preghiamo.
3. Per i credenti di ogni religione: cerchino con sincerità la luce del bene e della verità, preghiamo.
4. Per i governanti del mondo: perché nelle scelte economiche tengano presenti i diritti delle classi sociali più deboli e più povere, preghiamo.
5. Per gli esiliati, i profughi, gli stranieri: perché la lontananza dalla loro terra sia compensata dalla solidarietà e dall'accoglienza di quanti incontrano nei luoghi dove vivono, preghiamo. 

O Padre, guarda con amore i tuoi figli che attendono da te misericordia. Illumina il loro cuore, perché cerchino te sopra ogni cosa e trovino in te la misericordia del perdono. Per Cristo nostro Signore. 



LITURGIA EUCARISTICA

Preghiera sulle offerte

Ti offriamo con gioia, Signore,
questi doni per il sacrificio:
aiutaci a celebrarlo con fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO 
DI QUARESIMA IV
I frutti del digiuno 


È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il digiuno quaresimale
tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito,
infondi la forza e doni il premio,
per Cristo nostro Signore.
Per questo mistero si allietano gli angeli
e per l’eternità adorano la gloria del tuo volto.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...
 


ANTIFONA DI COMUNIONE

Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, 
per lodare i nome del Signore.
(Sal 122,3-4) 

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE


O Dio, che illumini ogni uomo 
che viene in questo mondo, 
fa’ risplendere su di noi la luce del tuo volto, 
perché i nostri pensieri 
siano sempre conformi alla tua sapienza 
e possiamo amarti con cuore sincero. 
Per Cristo nostro Signore. 

Vie dello Spirito
Portale Cattolico Italiano
presenta

Video correlato
"Signore, vorrei parlare con Te: mi ascolti?"
A cura di Don Lucio Luzzi - donlucioluzzi@virgilio.it  




Image