domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

mercoledì 23 gennaio 2013

CONOSCERE MEGLIO GESU':Gli appannaggi di un Rabbi

Gli appannaggi di un "Rabby"
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Titoli, privilegi, diritti, eccentrici nel vestire...
Dobbiamo subito ricordare che le notizie giunte fino a noi, su questo argomento, derivano dal testo più sacro per gli ebrei, dopo la Torah, cioè la Mishna, che vuol dire "ripetizione". Si tratta, per la verità, di un testo assai tardivo che, iniziato verso il 200 dopo Cristo da un rabbi, fu continuato fino al IV^ e V^ secolo.
E appena necessario ricordare che "rabbi" era uno dei titoli onorifici che si davano agli appartenenti alla categoria degli "scribi". Il che significa che scriba indicava la professione, "rabbi" il titolo onorifico, con particolare riferimento a quello che era l'oggetto del loro impegno professionale: l'insegnamento della Legge ebraica. Altri titoli, meno frequenti erano "Padre" "Maestro" ( Mar' î, che in aramaico potrebbe significare "Signore mio").
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A questi titoli corrispondevano gesti di riguardo verso di loro, che esprimevano profonda considerazione e rispetto: ci si doveva alzare in piedi al loro passaggio (eccetto gli operai durante il lavoro); potevano indossare una tunica caratteristica a forma di mantello cadente fino ai piedi e ornata di frange precedevano negli onori gli anziani e i loro stessi genitori; godevano il diritto di sedersi in sinagoga con le spalle rivolte al rotolo della Torah, di fronte a tutti. Solo eccezionalmente convolavano a nozze con figlie di persone ignare di essa. Erano l'unica categoria, come scribi, che avesse diritto di far parte del sinedrio, composto, come si sa, da sommi sacerdoti e anziani del popolo e scribi.

C'è da aggiungere che quando una città, o un centro minore giudaico si fosse trovato nella necessità di scegliere un giudice, o un arcisinagogo, ci si rivolgeva sempre a questi specialisti della Legge. Il che spiega perché, quando con la conquista di Gerusalemme, da parte di Tito, nel 70, scomparso il culto del tempio e, di conseguenza il sacerdozio, tutto finì nelle mani degli scribi, ormai considerati semplicemente rabbini. Furono essi ad interessarsi della trasmissione esatta degli insegnamenti della Torah e di documenti che ne garantissero l'esatta osservanza.
Questa loro posizione privilegiata fece sì che la normativa derivata dalle loro carte acquistasse fra il popolo giudaico un valore assoluto. Qualcuno pensa che, in certi casi, questa considerazione fosse superiore alla stessa Legge.
Tutto il presente discorso ci aiuta a capire due cose: perché mai Gesù si sia trovato, quasi subito all'inizio della sua opera, a scontrarsi con questa gente super qualificata; e di conseguenza, le vere ragioni dell'avversione che i rabbini provarono per questo “intruso” di Nazareth che, fra l'altro, non aveva alcun titolo di studio, per proporre le proprie idee.


Don Lucio Luzzi

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